“… Sarah è per l’appunto figlia d’arte e di lei mi è facile individuare il luogo in cui le radici della sua vena artistica hanno trovato un fertile terreno.”
“… E’ nella fonderia appartenuta al padre e prima ancora al nonno che Sarah ha ricevuto gli indispensabili stimoli necessari cominciando ad avvicinarsi ai principi del mestiere, ascoltando ed osservando decine di scultori al lavoro, alcuni professionisti altri dilettanti, assorbendone i diversi approcci alla creazione con la naturalezza di chi vive l’arte come fatto domestico; non poteva trovare altrove un ambiente più ricco, più simile a quello delle botteghe…”
“Pur conoscendo Sarah da molti anni mi rendo conto solo adesso per la prima volta, di fronte alle opere che ha prodotto e che guardo oggi con stupore e con occhi diversi e con attenzione nuova, di quanta parte di lei come persona, madre, donna e artista mi sia stata ignota.”
Tutti i soggetti cari a Sarah sono legati alla sua sfera privata, appartengono alla sua dimensione affettiva profonda e sono fotografati in un contesto amico, rassicurante e protettivo. Nell’esecuzione l’alternanza di forza e fragilità sottolinea e rivela la sottile essenza che impregna la sensibilità di un’artista in evoluzione. Come nella vita così nell’arte. I suoi temi portanti e prediletti sono la donna e l’uomo, considerati come elementi indivisi della coppia come fusione di due esseri che vivono all’unisono i momenti coinvolgenti della loro vita e li ripercorrono filtrandoli attraverso il ricordo. Di Sarah ci seducono poi le dolcissime maternità e le creazioni legate al viaggio, dove cappelli scarpe e valigie in chiave simbolica e un po’ ironica rimandano al percorso più ampio della vita, intesa come inevitabile evoluzione e come necessità che il cuore e la mente serbino sempre la speranza di un viaggio nuovo in un qualche futuro.
Tutte le sculture di Sarah sono un atto di amore per questo che è il suo mondo condiviso. Un mondo che sembra un microcosmo galleggiante giunto da lontano, sopravvissuto al cambiamento dei tempi, sincero e solido, dove la tradizione del passato non viene rinnegata ma rivisitata con la spregiudicata e consapevole leggerezza di chi è in possesso di una chiave di lettura della realtà intrisa di autentica poesia.”